Tommaso Spadolini svela i segreti di quattro esclusivi progetti di refitting
Tommaso Spadolini, grazie ai suoi quattro decenni di esperienza, è famoso per il design iconico degli yacht che ha progettato per clienti di alto profilo come il Re di Spagna o lo stilista Roberto Cavalli. Ma c’è un altro aspetto del suo lavoro che non va considerato meno complesso o gratificante: i progetti di refitting.
“Il mercato del refitting è cresciuto costantemente e da diverso tempo abbiamo seguito almeno un importante progetto di refitting all’anno, oltre a molti lavori più piccoli”, racconta il designer. “Un refitting di successo necessita ovviamente la comprensione dei desideri dell’armatore. Ma implica anche la consapevolezza di ciò che il designer originario cercava di ottenere. Più che una scienza, è un’arte che richiede conoscenza, esperienza e rispetto nei confronti della storia dello yacht design”.
Quattro importanti progetti di Tommaso Spadolini, tutti eseguiti dai Cantieri C.A.R.M. di Lavagna, svelano alcuni segreti dell’arte del refitting.
Fuori il vecchio, avanti il nuovo
Gigagi – un Magnum 70 dalle eleganti linee disegnate da Pininfarina – era stato costruito a metà degli Anni 90 e appariva stanco quando i suoi armatori, una giovane coppia con tre bambini che lo utilizzava come day boat in Costa Azzurra, hanno contattato Spadolini con l’intenzione di effettuare un’operazione di refitting.
Della vecchia barca fu salvato molto poco, oltre alla carena e alle trasmissioni Arneson, che vennero smontate e rimesse a nuovo. Ma i maggiori cambiamenti riguardarono gli interni:
“Il layout originale prevedeva tre piccole cabine e arredi ormai rovinati, quindi ho proposto di ridisegnare totalmente gli interni,” racconta Spadolini. “Abbiamo ingrandito il salone e spostato la suite armatoriale davanti per guadagnare lo spazio necessario per ottenere un bagno più grande. Per farlo abbiamo dovuto spostare le paratie e ridisegnare gli oblò nello scafo. Infine, abbiamo posto una grande attenzione all’illuminazione, con un sofisticato sistema automatizzato”.
Il nuovo design ha assicurato una grande sensazione di spazio e di luce, esaltata dall’introduzione di materiali contrastanti come rovere bianco spazzolato, mogano macassar lucido e dettagli in nickel lucidato.
Tutto in famiglia
Cujo è un classico Baglietto di 20 metri costruito in legno, che l’armatore tiene in Sardegna e che
appartiene alla stessa famiglia da quasi 30 anni.
“La sfida era data dal fatto che si trattava quasi di un cimelio di famiglia,” spiega Spadolini. “La barca originale non aveva prendisole, bimini e altre dotazioni oggi considerate essenziali, quindi dovevamo apportare modifiche sostanziali agli esterni e agli interni senza perdere il classico fascino Baglietto”.
Oltre ad avere aggiunto con attenzione nuove dotazioni esterne, compresa una piattaforma bagno in fibra di carbonio che potesse ospitare il tender, Spadolini ha rinfrescato il décor di coperta per renderlo attuale, mantenendo al contempo alcuni elementi originali come i dettagli in alluminio.
Rendere comodo uno yacht classico
Disegnato da Franco Anselmi Boretti, uno dei grandi maestri del design classico, Virginian (ora
Lady Stella) è un 20 metri a vela che era stato costruito in Olanda (il progetto è del 1987). Tra il
2015 e il 2016 è stato sottoposto a refitting, meccanico ed estetico, in due diverse fasi, così che gli
armatori non fossero costretti a perdere la stagione estiva.
“Un problema riguardava la cabina armatoriale, dove un letto piuttosto piccolo era posizionato contro lo scafo e quindi scomodo per una coppia,” racconta Spadolini. “I suoi giovani armatori desideravano qualcosa di più moderno e confortevole, quindi abbiamo spostato le paratie circostanti e realizzato un letto matrimoniale intorno al quale fosse possibile muoversi”.
Che luce sia
Lo yacht è stato venduto alla fine del 2016 e i suoi nuovi armatori hanno apprezzato così tanto la qualità dei lavori di refitting che hanno pianificato ulteriori modifiche per il prossimo inverno.
A2 (ex-Madhuri) è un motoryacht di 38 metri costruito da Eurocraft nel 2008. Si è trattato di un
progetto impegnativo perché il suo armatore desiderava modifiche significative all’esterno e all’interno e aveva dato al team di refit solo sei mesi per completare il lavoro.
“Nonostante avesse spesso navigato con barche in charter, si trattava del primo yacht che il cliente acquistava”, spiega Spadolini. “La richiesta dell’armatore verteva su luce e spazio, ma la barca originale non aveva finestrature a scafo ed era costruita con un layout molto tradizionale”.
Sono state create finestrature nello scafo (il che ha richiesto una nuova certificazione) e il layout è stato totalmente rivisto con una grande lounge open space sul ponte principale e tre comode cabine. Sono state anche aggiunte una cabina per il comandante, una lavanderia e due silenziosissimi stabilizzatori Seakeeper.
Negli interni, Spadolini ha lavorato a stretto contatto con Peter Marino, il famoso architetto di New York, che aveva in precedenza già lavorato con gli armatori.
“Mentre Peter sceglieva tutti i materiali e i tessuti, gli infissi e gli arredi, noi ci siamo assicurati che le sue proposte potessero essere integrate a bordo,” spiega ancora Spadolini. “Dopo la consegna e dopo aver trascorso tre settimane a bordo lo scorso Agosto, gli armatori hanno affermato che si è trattato della migliore vacanza di famiglia che avessero mai fatto: musica per le orecchie di un designer!”
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