Il mondo della moda piange la scomparsa di Givenchy, lo stilista della “blusa Bettina” e dell’iconico tubino nero indossato dalla Hepburn
Hubert de Givenchy, uno dei più importanti stilisti francesi del Novecento, è morto a 91 anni sabato 10 marzo, nel suo castello vicino a Parigi. Ne hanno dato annuncio la famiglia e il suo compagno, Philippe Venet.
Givenchy era nato il 21 febbraio 1927 a Beauvais in una famiglia aristocratica e aveva fondato la sua leggendaria Maison nel 1952. La sua grande celebrità, oltre al suo stile elegante e senza tempo, si deve alla creazione di uno degli abiti più famosi e ammirati della storia della moda: l’iconico tubino nero indossato da Audrey Hepburn sul set del film di culto “Colazione da Tiffany”. In un’epoca di femme fatale e pin-up, Audrey era esattamente l’opposto: magra e raffinata. In lei Givenchy trova la sua ambasciatrice ideale e le crea l’abito a sacco, il mantello dal collo avvolgente, la gonna a palloncino, l’abito a bustino. Sono i capi emblematici dello stile elegante e senza tempo che ancora oggi continua ad affascinare. Audrey Hepburn degli abiti di Givenchy disse “mi danno sempre un senso di sicurezza e autostima, e mi riesce più facile lavorare sapendo che esteticamente sono a posto. Mi sento così anche nel privato. I vestiti di Givenchy mi offrono protezione contro situazioni e persone strane. Mi ci sento davvero a mio agio”. Givenchy le dedicò anche un profumo, L’Interdit.
Dedicò invece la sua prima collezione a Bettina Graziani, la modella più desiderata dell’epoca. Per lei creò la famosissima «blusa Bettina», candida, dal corpetto stretto e le maniche ampissime, che divenne un immediato motivo di sensazione dell’epoca. Poi arrivò la linea a sacco, le gonne a palloncino, gli abiti baby doll. Furono sue clienti anche Ingrid Bergman, Lauren Bacall, Maria Callas, Marlene Dietrich, Greta Garbo, e Grace Kelly.
De Givenchy, con la sua figura aristocratica, i suoi modi raffinati e la sua eleganza naturale, ha attraversato oltre 50 anni di moda, pur decidendo, nel 1988, di vendere la sua maison al gruppo LVMH. Ne rimarrà alla direzione creativa per altri 7 anni, fino al 1995, per poi allontanarsi definitivamente dalle scene.
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