Sotto il sole del giardino incantato a Les Invalides – quello che Maria Grazia Chiuri, direttore creativo di Dior, ha fatto costruire dall’artista romano Pietro Ruffo – è stata presentata la collezione che celebra i 70 anni della maison fondata dal visionario Christian Dior. A lui è dedicata anche la mostra al Musèe des Arts Decoratifs, inaugurata il 5 luglio dalla première dame di Francia Brigitte Macron, (fino al 7 gennaio 2018) “Christian Dior, couturier du reve” che dilata in modo meraviglioso i confini dell’eleganza moderna.
“Christian Dior, Couturier du rêve” riunisce in 3000 metri quadrati 300 pezzi storici disegnati tra il 1947 e il 2017, ma anche una serie di documenti legati alla sua storia e a ciascun abito esposto, come illustrazioni, bozzetti, fotografie, lettere, pubblicità e accessori di vario tipo come cappelli, gioielli, borse, scarpe e perfino bottiglie di profumo.
Riflettendo sul fatto che Dior fu anche adoratore di musei, collezionista di Art Nouveau, appassionato di antiquariato e di giardini, amante dell’arte in tutte le sue forme, i due curatori Florence Müller e Olivier Gabet hanno inserito nel percorso espositivo una selezione di dipinti, mobili, sculture e oggetti d’arte che sono stati per il couturier fonte di ispirazione per abbellire le sue dimore, ma anche per tratteggiare l’unicità della sua moda.
Spiccano pezzi d’incredibile valore artistico come fotografie di William Klein, Man Ray, Peter Lindbergh, Henri Cartier-Bresson e quadri di grandi pittori come Claude Monet.
Aperta l’8 ottobre del 1946 a Parigi, con un atelier, la maison Dior vedrà il suo fondatore Christian Dior lavorare per il marchio che porta il suo nome solo per poco più di 10 anni. Alla morte, avvenuta nel 1957, hanno continuato il suo sogno, nell’ordine, Yves Saint Laurent, Marc Bohan, Gianfranco Ferré, John Galliano, Raf Simons e infine Maria Grazia Chiuri.
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